Comunicato Stampa
L’opinione pubblica ha il diritto di sapere!
Il 14 marzo 2024, alle ore 14,00, presso il Tribunale in Roma, piazzale Clodio, Aula 5, si terrà l’udienza del processo per vilipendio al Capo dello Stato a carico del Generale dei Carabinieri, in congedo assoluto, Antonio Pappalardo, Presidente del Movimento Politico “Patrioti d’Italia”.
È previsto l’interrogatorio dell’unico imputato, Antonio Pappalardo, fatto anomalo in quanto si sono presentati al Palazzo del Quirinale il 21 dicembre 2017 per consegnare il verbale di arresto di Sergio Mattarella per usurpazione di potere politico 10 rappresentanti del Movimento politico Liberazione Italia, che avevano deliberato il suo arresto con verbale del 13 dicembre antecedente, ratificando l’atto presso il Comando Stazione Carabinieri di Roma/Quirinale.
Altro fatto, altrettanto anomalo e grave: il giudice monocratico ha rigettato l’istanza, pur essendo l’udienza pubblica, di far svolgere riprese televisive e radiofoniche dell’interrogatorio, nonostante che nel procedimento si dovrà, stabilire, con sentnza, se sussiste il reato di vilipendio a carico del Generale Pappalardo, oppure il reato di usurpazione del potere politico a carico di Sergio Mattarella.
L’opinione pubblica non deve sapere nulla. È scesa una cortina fumogena per oscurare l’evento pur essendovi copiosa dottrina che afferma che i parlamentari e i governanti sono illegittimi dal 2005.
La stampa, complice, tace, pur vigendo gli art. 3, 21, 101, 104 e 111 della Costituzione che sanciscono che “Tutti i cittadini sono eguali davanti alla legge”; “La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”; “La giustizia è amministrata in nome del popolo. I giudici sono soggetti soltanto alla legge”; “La magistratura costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere”; “La giurisdizione si attua mediante il giusto processo regolato dalla legge”.
Il Generale Pappalardo è in attesa di un nuovo Emile Zola che lanci il suo “j’accuse” contro l’attuale dittatura strisciante alla cinese, imperante in Italia.
Roma, 31 gennaio 2024
La Segreteria Nazionale