PRESIDENZA

Generale Antonio Pappalardo

Dal Movimento Liberazione Italia,ai Gilet Arancioni, ai Patrioti d’Italia

  BIOGRAFIA

Antonio Pappalardo nasce a Palermo, figlio di Salvatore, Brigadiere dei Carabinieri, rinchiuso nel campo di sterminio di Dora Buchenwald dal 1943 al 1945, che tornato in Patria porta con sé i segni di una terrificante vita vissuta, che trasmette ai figli come monito contro qualsiasi violenza e brutalità in danno di ogni essere umano. In Palermo conosce l’umiliazione, inflitta da uno Stato falsamente democratico, ai giovani del Sud, che crescono in un contesto dominato dal malaffare e dalle varie mafie, con una educazione scolastica da terzo mondo, buoni solo per servire gli affaristi del Nord Italia, che hanno arraffato da troppo tempo le risorse di un Meridione produttivo e lontano da falsi ideologismi e da ogni bramosia di guerre e di imperialismi.

Antonio Pappalardo Diplomatosi al Liceo Scientifico “Cannizzaro” di Palermo, frequenta l’Accademia Militare di Modena e la Scuola Ufficiali Carabinieri di Roma. Al termine degli studi militari, viene promosso Tenente. Destinato al comando di un plotone presso la Scuola Sottufficiali dei Carabinieri di Firenze, ottiene il suo primo comando territoriale in Calabria, alla Tenenza Carabinieri di San Marco Argentano in provincia di Cosenza. Promosso Capitano, viene trasferito a Pordenone al comando della Compagnia omonima. In quella sede si distingue per la lotta contro il terrorismo e per l’assistenza alla popolazione nel grave terremoto del 1976 in Friuli.

Dopo la laurea in Giurisprudenza presso l’Università di Padova, la laurea in Scienza della sicurezza presso l’Università di Roma e un master annuale in “Studi europei” nell’Istituto “Alcide De Gasperi” di Roma, viene trasferito, con il grado di Maggiore, al Comando Generale dei Carabinieri di Roma dove ricopre diversi incarichi.

Nel grado di Tenente Colonnello viene eletto nel 1988 Presidente del COCER Carabinieri.

In questo incarico conosce il malessere dei Carabinieri che vivono in condizioni disagiate con le loro famiglie, a protezione di un regime che in 70 anni ha distrutto l’economia del Paese e annichilito la Carta Costituzionale, imponendo ancora codici, leggi e testi unici del periodo fascista.

Dopo un breve periodo al comando del Gruppo a Frascati, nel 1992 viene eletto alla Camera dei Deputati, ricoprendo la carica di Vice Presidente della Commissione Difesa.

Nel 1993 viene nominato Sottosegretario di Stato alle Finanze, da cui viene estromesso dal duo Scalfaro/Ciampi, che non volevano essere disturbati mentre trattavano con la mafia la resa dello Stato.

Al termine del mandato parlamentare, riprende la sua carriera nell’Arma, assumendo l’incarico di Capo di Stato Maggiore della Regione Carabinieri Abruzzo e Molise.

Nel 1996 diventa Vice Comandante della Regione Umbria.

Nel 1998 assume l’incarico di Comandante del 2° Reggimento Carabinieri, con sede in Roma.

Nel 1999 viene nuovamente eletto al COCER. In questo periodo di scontra con il governo D’Alema, che lo fa apparire come un golpista per aver scritto la relazione “Sullo stato del morale e del benessere dei Cittadini”, in cui denuncia la svendita dell’Italia ai Mondialisti e chiede esplicitamente, da sindacalista, che i militari, trasformatisi in uomini di pace dopo le loro missioni di pace in tutto il mondo in cui portano democrazia e libertà ai popoli oppressi, si affianchino al Popolo per combattere la dittatura che sta emergendo in Italia.

D’Alema, con la complicità dei vertici dell’Arma, di Francesco Cossiga, di Sergio Mattarella, dei servizi segreti, e del regime politico imperante, lo minaccia di farlo arrestare e di produrre danni alla sua famiglia e alla stessa Arma dei Carabinieri, costringendolo a dimettersi.

Nel 2002 è Capo di Stato Maggiore della Divisione Unità Specializzate a Roma.

Nel 2006 viene collocato in congedo con il grado di Generale di Brigata, con la qualifica di “eccellente con vivissimo compiacimento”.

Accanto alla sua carriera militare, Antonio Pappalardo ha sviluppato una ricca attività artistica. Compositore di musica dall’età di 14 anni, ha col tempo ampliato questa sua passione.

Queste sono le brevi note di un uomo, che uscito dai ranghi dell’Arma nel 2006, ha maturato la convinzione di fondare un movimento politico che possa contrastare la dittatura in crescita in Italia, con un programma che possa innovare totalmente il Paese.

Nel 2007 fonda il Sindacato Unitario del Personale in Uniforme (SUPU), per riunire sotto un’unica bandiera tutti i sindacalisti delle forze armate e di polizia, troppo divisi in piccoli sindacati, che vengono facilmente sopraffatti dal potere.

L’iniziativa viene lodata da Franco Marini, ex Segretario Generale della CISL, che, da Presidente del Senato, invita Pappalardo a presentare il neo organismo in una sala del Senato, intitolando l’ufficio stampa all’Ispettore di Polizia Filippo Raciti, caduto nell’adempimento del dovere.

Nel 2016 nasce il Movimento politico Liberazione Italia, che parte subito con due rilevanti iniziative:

  1. denuncia alla Procura della Repubblica di Roma dei Padri Costituenti per aver posto l’art. 75 nella Costituzione che impone il divieto al popolo sovrano di svolgere referendum sui trattati internazionali, così violandosi l’art. 1 della Costituzione che non impone alcun limite alla sovranità popolare se non nel suo esercizio. La Procura della Repubblica di Roma ha dato ragione ai ricorrenti, ma non ha avuto il coraggio di ricorrere alla Corte Costituzionale per fare dichiarare incostituzionale il predetto art. 75;
  2. denuncia di Sergio Mattarella per usurpazione di potere politico per essere stato eletto da Deputati non ancora convalidati.

Il 21 dicembre 2017, di fronte al silenzio della Procura della Repubblica di Roma che non procedeva contro Sergio Mattarella, così facendolo permanere in carica e permettendo la continuazione del reato, 11 delegati del Movimento Liberazione Italia si recavano al Quirinale, dove al Ten. Col. Sabeddu dei Carabinieri consegnavano un verbale di arresto di Mattarella, invitandolo a procedere.

La Procura della Repubblica, con un atto di vera e propria rappresaglia politica procedeva solo contro Antonio Pappalardo, utilizzando il metodo del potere: isolare per meglio colpire, come si è fatto con le uccisioni di Carlo Alberto dalla Chiesa, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

Antonio Pappalardo ha chiesto di essere rinviato a giudizio per vilipendio al Capo dello Stato affinché un Tribunale della Repubblica potesse verificare se Mattarella fosse stato regolarmente eletto.

Il procedimento dopo 7 anni è tuttora in corso.

Nel 2017 Antonio Pappalardo si recava in Francia e nella città di Bordeaux incontrava il Generale Didier Tauzin, esponente dei Gilet Gialli. Scoperto che analoghi erano gli obiettivi, Pappalardo tornava in Italia e fondava insieme a molti fedeli di Liberazione Italia, il Movimento Gilet Arancioni, che si poneva subito in evidenza per la lotta contro la falsa pandemia del Covid, le vaccinazioni obbligatorie, il green pass, il lock down e contro il neo imperialismo del Nuovo Ordine Mondiale.

 Il 30 e il 31 maggio 2020 in ben 33 piazze d’Italia riunisce con il Movimento Gilet Arancioni 50.000 persone chiedendo le dimissioni del Governo Conte per i gravi delitti commessi contro la personalità dello Stato.

Il 2 e 3 giugno riunisce in Roma, piazza del Popolo, il popolo italiano per procedere all’arresto di Conte. Ma in piazza si presentano solo in 3.000.

Non c’è il popolo e l’arresto non può essere operato.

Si rinvia tutto al 12 settembre alla riunione dell’Assemblea Popolare in Rimini per approvare il verbale di arresto di Conte e scegliere il giorno e il mese per procedere al suo arresto.

Il 20 novembre 2021, in Roma, Circo Massimo, ben 200.000 cittadini approvano per acclamazione l’arresto dei ministri e parlamentari abusivi.

Il regime si scaraventava contro Pappalardo e i Gilet Arancioni passando alla derisione e allo scherno, avvalendosi della trasmissione televisiva “La Zanzara”, in mano a Confindustria, diretta dal duo Cruciani/Parenzo.

Purtroppo si allineavano al regime alcuni esponenti di falsi movimenti spontanei popolari, come quelli di Diego Fusaro, Gianluigi Paragone e Salvatore Toscano.

I Gilet Arancioni ritenevano di aver esaurito il proprio compito di protesta e di passare alla proposta, per cui il 5 ottobre 2023 alcuni esponenti del Movimento, insieme a “Democrazia Partecipata” e a “No Europa”, ai quali si sono aggiunti in seguito …, hanno deliberato di fondare il Movimento socio-politico “Patrioti d’Italia – Innanzitutto”, con i seguenti compiti:

  • abbattere il regime dittatoriale che si è instaurato in Italia, con parlamenti e governi abusivi e illegittimi, che costantemente, in collusione con le mafie, da cui ricevono denaro e voti, violano i principi fondamentali della Carta Costituzionale, emanando decreti liberticidi;
  • tutelare le Donne e gli Uomini che si trovano oggi sprovvisti di una efficace tutela dei loro doveri e dei loro diritti e sono alla ricerca della giustizia sociale, dell’equità e del rispetto della loro dignità;
  • conseguire l’obiettivo primario del rispetto della dignità dell’uomo, posto al centro di ogni contesto di riferimento, soggetto di diritti naturali inalienabili, di cui alla Carta dei Diritti Universali dell’uomo e del perseguimento di fini improntati al concetto più ampio di pace, di giustizia e solidarietà sociale, di tutela dei diritti civili e dei doveri istituzionali e morali, contro qualsivoglia sopruso, da chiunque perpetrato.

È stato ribadito il concetto che la Patria Italia è una fantastica realtà a vocazione universale, Paese della Pace, Centro della Cristianità, e non può far parte di alleanze belliche ed operare in organizzazioni senza regole democratiche.

Il suo simbolo è rappresentato dall’Italia suddivisa in sei Stati Confederati, Padania, Repubblica Serenissima, Etruria, Partenopea, Sardegna e Sicilia, sormontata dalla scritta “Patrioti d’Italia”, in colore bianco, e sotto la scritta “Innanzitutto”, avvolto nella bandiera tricolore, il tutto immerso nel colore azzurro del mare di Lampedusa.

È stato rilevato che:

  • nel 2000 è stato deliberato di introdurre in Italia l’euro e di far dipendere totalmente il Paese dall’Unione Europea, fatti che hanno scaraventato l’Italia in una grave situazione di sudditanza monetaria, politica ed economica;
  • sotto la dominazione dell’UE e degli USA, l’Italia ha perso tutta la sua identità nazionale e i suoi valori tradizionali in tutti i campi, compreso quello culturale, per cui si è avviato un processo per asservirla al Nuovo Ordine Mondiale, creatura diabolica delle Multinazionali, che mirano a spopolare il pianeta mediante la diffusione di virus elaborati in laboratori, cambiare il clima, passare ad una alimentazione innaturale e ad annientare i nuclei familiari, prima cellula di una società libera e democratica;
  • dal 2004, con la viaria, con la suina, quindi con la mucca pazza ed ora con il COVID si è instaurata in Italia una dittatura sanitaria, che unita a quella mediatica, quella climatica e quella sulla guerra in Ucraina, i governi, che si sono succeduti, sia quelli tecnici, che quelli di centro sinistra e di centro destra, hanno emesso decreti liberticidi in aperta violazione dei principi fondamentali della Carta Costituzionale;
  • il Nuovo Ordine mondiale ha imposto in Italia una dittatura strisciante dapprima portando al governo della Repubblica post comunisti, quindi post fascisti, ideologie aberranti e devianti del movimento socialista mondiale, che ha operato per la dignità dei lavoratori e del genere umano.

L’Assemblea dei Patrioti ha deliberato di eleggere Antonio Pappalardo Presidente Nazionale del Movimento.

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